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La legge di Stallman

30 Novembre 2016 - Tempo di lettura: 6 minuti

Richard Stallman, padre della Free Software Foundation (FSF), è considerato il protettore dei diritti degli utenti da sempre. Dal 2000, scriviamo e sosteniamo le cause della FSF, ovunque nel mondo, e cerchiamo sempre di parlare di free software come unica possibilità per migliorare la qualità e farne un prodotto utile alla grande community mondiale. Sogno un giorno, di incontrare Richard Stallman di persona, magari durante uno dei suoi interventi annuali a Milano.

Vedendo la sua figura così ideale e irraggiungibile, appare circondato da un alone di mistero e saggezza insieme.

Free as in speech is not free as in beer

… Come poter dimenticare!

Lui è l’uomo dal quale ho appreso che diffondere la parola giusta richiede spesso di essere radicale, a volte, di modo che la gente un giorno capirà.

Noi tutti abbiamo sottoscritto la guerra contro i documenti di Word, contro i formati chiusi e proprietari, anche contro le distribuzioni Linux che non rispettano il modo puro di installare e distribuire il codice e le applicazioni (di terze parti). Questo è quanto ho avuto modo di conoscere in Richard. Questo è il modo con il quale ho continuato a seguirlo per più di un decennio (e ancora oggi).

Le sue parole hanno sempre guidato gli sviluppatori open source verso una stessa direzione, fino a quando riesce a creare una vera legge, che viene chiamata con il nome di legge di Stallman.

While corporations dominate society and write the laws, each advance or change in technology is an opening for them to further restrict or mistreat its users.

Questo è giusto. Questo è successo. Questo è ciò che sta succedendo. Questo è ciò che sempre accadrà.
Tanto più oggi che la tecnologia sta cambiando in modo ancora più stranamente imprevedibile.

Abbiamo sempre avuto una visione kepleriana della tecnologia, con il software al centro dell’universo, come l’unico elemento da tenere d’occhio e controllare.

Concentriamoci sul software, facciamo rispettare la libertà rendendolo opensource e dovrebbe funzionare tutto bene – questo è ciò che probabilmente pensiamo.

Non più. Il Software non è più al centro dell’universo. Lo sono i DATI.

Quindi il software può essere opensource, può essere libero, può essere visibile a chiunque e ancora aziende potranno e vorranno limitare, maltrattare e far rispettare il loro potere su gli stessi utenti che non sono liberi di leggere il proprio codice e non fare nulla senza la nuova intelligenza, senza il nuovo cervello che rende le cose possibili e che noi chiamiamo dati.

La legge di Stallman è morta. Lunga vita alla legge di Stallman.

Oggi, dopo tanti anni, forse qualcosa sta cambiando nell’ingegneria del software, e anche nella legge di Stallman, probabilmente domani, dovrà cambiare, aggiornarsi e riempire nuovi obiettivi.

 

 

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