27 Giugno 2020 - Tempo di lettura: ~1 minuto
Dopo enormi critiche, l'autorità inglese per la protezione dei dati ha esaminato da vicino il tema delle valutazioni sui telefoni cellulari. Il risultato: la polizia prende troppi dati dai telefoni e li archivia per troppo tempo, spesso senza una base legale.
L'autorità britannica per la protezione dei dati ICO critica il modo in cui le forze dell'ordine gestiscono gli smartphone delle vittime in Inghilterra e Galles. Per il rapporto di indagine di 64 pagine (PDF), l'autorità aveva consultato le forze dell'ordine, i gruppi della società civile e le associazioni delle vittime. L'indagine è stata preceduta da numerose denunce di singoli individui e da un rapporto di Privacy International.
I telefoni cellulari ora archiviano gran parte della nostra vita, dalle rubriche alle foto private e alle nostre comunicazioni private. Oltre a questi dati, che spesso si estendono per lunghi periodi di tempo, i telefoni archiviano molto di più: cronologie del browser, geodati, Wifi usati, dati sanitari e spesso le password e i dati di accesso dei loro proprietari. Ciò rende oggi il telefono una delle fonti di dati più interessanti per le forze dell'ordine